Nella giornata di ieri dopo 7 anni sono arrivate le scuse di Clarence Seedorf sulle sue dichiarazioni in merito al caso Sandri. Il padre di Gabriele ha subito risposto dicendo che per lui non sono scuse sincere e sono arrivate solo per non essere contestato dai tifosi biancocelesti.
“Volevo chiarire verso la famiglia e i tifosi laziali che la mia decisione di non mettere il lutto quel giorno era semplicemente legata al fatto che in quel momento non si sapeva cosa si trattava”. Con queste parole si è difeso Clarence Seedorf in conferenza stampa, ieri a Milanello. “Ho sempre rispettato le persone scomparse – contuinua l’olandese – e feci le condoglianze subito alla famiglia. Chiedo scusa ai familiari se si sono sentiti offesi, una settimana dopo avrei messo quella fascia, una volta capito di cosa si era trattato. Sono aspetti umani a cui tengo molto”. Il tecnico del Milan ha chiesto scusa, ma per i parenti del tifoso scomparso è troppo tardi. L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, infatti, riporta la replica di Giorgio Sandri, il papà di Gabbò che scrisse un post ‘infuocato’ quando Seedoorf arrivò al Milan: “Ha chiesto scusa dopo quasi sette anni? Le scuse lasciano il tempo che trovano. Poteva parlare anche due mesi fa, poteva alzare il telefono quando scrissi quel post su Facebook. Non credo siano scuse sincere, le ha pronunciate alla vigilia della partita, verrà a Roma, probabilmente avrà sentito che sarà contestato. E aggiungo una cosa, non vorrei che il disappunto dei laziali verso Seedorf venisse strumentalizzato con accuse di stampo razziale, i tifosi vogliono solo rispettare il ricordo di Gabriele”.
“Seedorf? Piccolo uomo. Non si strumentalizzi la contestazione di domani sera”. Queste le parole di Cristiano Sandri, fratello di Gabriele, rilasciate ai microfoni di ‘Radio Manà Sport’. “Il suo rifiuto di portare il lutto braccio la domenica successiva all’omicidio di mio fratello Gabriele fu un atto di anticonformismo fuori luogo oltre che di scarsa sensibilità – continua Cristiano Sandri – Evidentemente dietro il grande giocatore quale è stato c’è un piccolo uomo. Tutti i suoi compagni, e in generale l’insieme dei calciatori di Serie A, accettarono quella giornata di campionato di indossare la fascia nera per ricordare Gabriele Sandri, la sua decisione di evitarlo si commenta da sola. L’atmosfera domani sera all’Olimpico? A parte la contestazione annunciata dal popolo laziale verso la società, ce ne sarà un’altra inevitabile nei confronti dell’allenatore del Milan. Per questo motivo, spero che quanto accadrà nei suo confronti non venga strumentalizzato dai mass media e dall’opinione pubblica in generale come spesso accade quando di mezzo c’è la tifoseria della Lazio. Non c’entra il colore della pelle, c’entra quanto avvenne sette anni fa circa che nessuno si è dimenticato. Inoltre, delle scuse in seguito non ne sono mai arrivate e nemmeno me le aspetto domani sera”.
Lalaziosiamonoi
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