L’ultimo anno da professionista fu in Serie B con il Vicenza nel 2013 e attualmente è l’esterno offensivo del Chieri, una squadra dilettantistica piemontese, ma Franco Semioli dal 2009 al 2012 fu fortemente voluto da Gigi Delneri per seguirlo con la Sampdoria e realizzare un’annata stupenda che permise ai blucerchiati di approdare ai preliminari di Champions League; ma proprio come la Lazio, l’anno successivo ci fu l’eliminazione al terzo turno e addirittura la discesa in Serie B (le famose lacrime e le mani giunte in segno di scuse di capitan Palombo), quindi protagonista migliore di quel periodo non poteva esserci per capire cosa può accadere in una società come quella biancoceleste.
Intercettato da LazioPress ha rilasciato parole interessanti in vista della partita di domani, del suo periodo in blucerchiato e sui due allenatori, con un piccolo appunto su un protagonista laziale: “La Lazio di quest’anno mi ricorda la mia Samp di quella stagione. I biancocelesti venivano da un’annata incredibile, giocando una grandissimo calcio. Come fu per noi, l’eliminazione dalla Champions è stata determinante. Sotto l’aspetto mentale la squadra non è riuscita a riprendersi e a ripetere il campionato dello scorso anno. Sarà una bella partita, entrambe vorranno finire al meglio il campionato. Sia Inzaghi che Montella chiederanno ai loro giocatori un ultimo sforzo, per poi iniziare a preparare la prossima stagione. A Torino ho rivisto la vecchia Lazio, dopo i progressi nelle due gare precedenti. E’ vero anche che aveva di fronte una squadra in questo momento inarrestabile, contro la quale tutti hanno fatto enorme fatica. La Lazio non deve darsi troppe colpe per la sconfitta con la Juventus, ora serve chiudere questa parentesi e ripartire immediatamente. Inzaghi? E’ un allenatore preparato, ma è ancora presto per un giudizio definitivo. I risultati faranno la differenza. Montella è sicuramente un ottimo allenatore. Passato da romanista? Non credo possa essere un problema, Delneri ha allenato il Chievo ed ora l’Hellas Verona. Per i tecnici come i calciatori è lavoro, non è che si va contro una società o una tifoseria. Si tratta di professionalità. Felipe Anderson? E’ un giocatore completamente diverso da quello ammirato la scorso anno, era devastante. Non so il perchè ma è un vero peccato, ha delle doti tecniche e fisiche importanti. Ora gli manca un po di fiducia, ma il suo talento non è in discussione. La Sampdoria ha avuto una stagione travagliata, la squadra non ha mai trovato la continuità necessaria per disputare un buon campionato. La rosa è di qualità, con i giocatori a disposizione si doveva fare di più”
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