Sei arrivato tra lo scetticismo di tutti, “Allenatore mediocre”, “guardate le squadre che ha allenato”, queste alcune delle frasi che hanno accompagnato il tuo approdo a Formello. Sei entrato in punta di piedi, senza proclami, senza false promesse.Hai lavorato, in maniera continua ed umile.
Hai portato a Roma un calcio da stropicciarsi gli occhi, hai creato un gruppo che faceva invidia a tanti. Chi se lo ricordava, un allenatore che faceva intonare l’inno alla propria squadra, che sapeva infondere nei propri ragazzi identità e senso di appartenenza alla maglia. Un allenatore che non ama i riflettori, ma che ama far parlare di se con il bel calcio. Un ex difensore, la cui filosofia è soltanto quella di attaccare.
Ma quel giocattolo che avevi costruito con il lavoro, con la serietà, con l’abnegazione ti è stato distrutto proprio quando tutto sembrava girare nel verso giusto.Tanti ti hanno criticato per essere stato troppo aziendalista, ma io sfido chiunque a mollare la panchina della prima squadra della capitale. Sfidiamo chiunque ad abbandonare la nave, che solo pochi mesi prima, avevi guidato riuscendo ad attraversare gli oceani più impervi. Quei ragazzi che pochi mesi prima avevano creato uno scudo intorno a te, ed insieme a te, avevano dimostrato all’Italia intera che la testa e lo spirito di gruppo nel calcio sono tutto, ti hanno abbandonato. Quegli stessi ragazzi, si sono sentiti arrivati; c’era chi lamentava una fascia, chi il rinnovo, chi un top club, chi poteva e può essere un fenomeno, ma nella testa resta un giocatore da eccellenza.
Dalla tua parte non hai avuto una società, ma una “manica” di improvvisati dirigenti che non hanno saputo coprirti le spalle, non hanno saputo darti forza nei momenti difficili. Ma noi Laziali, mister Pioli, questa “società” la conosciamo bene! Sappiamo benissimo, come sia brava a costruire qualcosa solo quando si sente “costretta” e un attimo dopo, con la scusa dei buoni risultati si tira indietro e non fa nulla per fare quel maledetto salto di qualità. Quella società che solo quattro giorni dopo il tuo esonero, si ricorda di dirti “grazie”, ma che in fondo dovrebbe solo chiederti scusa!
Il tifoso intelligente sa che la colpa non è tua e che, semmai tu dovessi avere delle responsabilità, resti l’ultimo dei colpevoli. Di te a Roma, resterà sempre il ricordo di quel esaltante stagione di cui tu sei stato il protagonista ed artefice principale: terzo posto, record di gol, maggior numero di vittorie, finale di coppa Italia, preliminare di Champions, ma soprattutto resterà il ricordo della persona che sei, intelligente, serio, umile e forse adesso, anche un po’ Laziale.. Consapevole che questi momenti e quell’inno resteranno per sempre anche nel tuo cuore!
Grazie di tutto! Buona fortuna Mister Pioli.
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