Capita a fine stagione che tutti invochino il massimo impegno, che tutti chiedano alle squadre che ganno già raggiunto i loro rispettivi obiettivi (o che ormai non hanno più bnulla da dare) di onorare le partite che devono fare per non falsificare il campionato. Capita, in un caldo Maggio del 2015, che una squadra fallita, con giocatori che rescindono il contratto, con giocatori che rinunciano anche ai propri emolumenti mettendo soldi di tasca propria, dia l’anima in campi in tutte le partite, faccia capire che nel calcio esiste ancora la parola “dignità”.
Fin qui tutto normale, tutto che rimane nella mèra e semplice sfera sportiva, ma quello che è accaduto alla fine del match giocato al Tardini tra Parma e Napoli è al limite del surreale,al limite della vergogna, al limite della mancanza di rispetto. Ma facciamo ordine.
Il Napoli va a Parma, convinto di far un sol boccone dei Ducali che nelle due partite precedenti aveva preso 8 gol tra Lazio e Cagliari. Ma ecco che, la Cenerentola della Serie A, compie un altro piccolo miracolo sportivo dopo aver addirittura battuto la Juve: finisce 2-2 con i Ducali che hanno dato l’anima per tutta la partita, hanno stretto i denti, hanno dimostrato al mondo del calcio cosa significhi essere uomini veri, con dei valori profondi. A fine partita il finimondo. Higuaín, sì proprio lui, il giocatore di spicco della compagine partenopea, dice al portiere gialloblu Mirante che avrebbero dovuto perdere, che tanto ormai eran falliti. Nel postpartita il mister del Parma Donadoni appare scurissimo in volto ai microfoni di Sky: “È una schifezza, ma di che parliamo, è veramente vergognoso. Se ci dicono che dobbiamo perdere tutte le partite lo facciamo, ce lo dicano, noi abbiamo lottato con tutti e poi veniamo ripagati così». Poi prosegue: «Abbiamo deciso di continuare a giocare non di certo per regalare le partite. Abbiamo orgoglio, se poi si assiste a queste cose la parola più giusta da dire è una schifezza. Ma di cosa parliamo? Facciamola finita. Tutti siamo bravi a parlare quando le cose riguardano gli altri e lì siamo bravi a dare giudizi».
Il tecnico del Parma è un fiume in piena che sembra impossibile da arginare: «Quello che è successo a fine gara è davvero spiacevole, chi era in campo ha sentito cosa hanno detto giocatori e dirigenti del Napoli. Capisco che ognuno di noi lotta per un obiettivo e se questo stenta ad arrivare può subentrare la delusione e l’amarezza, ma andare oltre è una cosa fuori luogo. I miei uomini hanno rinunciato al 75% degli stipendi e poi siamo costretti a vedere certe cose in campo, è davvero vergognoso».
In queste parole dure, ma reali e vere, sta tutto quello che si puó dire nei confronti di questo episodio. Addetti ai lavori e tifosi si riempiono sempre la bocca di belle parole, si augurano sempre che tutte le squadre lottino fino alla fine senza mai arrendersi, sei mai regalare nulla a nessuno ma, se qualcuno lo fa realmente e con lo spirito sportivo che dovrebbe contraddistinguere questo sport, qualcuno si indigna. È alquanto sorprendente sentire che giocatori e staff del calibro di quelli partenopei siano arrivati a queste bassezze, siano arrivati a chiamare “falliti” dei ragazzi che invece stanno mostrando il volto bello del calcio, i veri valori, stanno facendo vedere che i soldi non sono tutto, che l’onore e l’amore per la maglia vengono prima di tutto.
In tutto ció viene da chiedersi dove sia in questo momento il Presidente del Napoli De Laurentiis, perchè non abbia fatto anche stavolta una sua filippica degna del miglior Demostene, come quella che ha fatto giovedì dopo il gol irregolare del Dnipro nella semifinale dell’Europa League. Inutile richiamare alla sportività, ai valori, attaccare Platini accusandolo di voler far rivincere la Coppa al Siviglia. Prima di fare determinate illazioni, bisognerebbe essere da esempio per gli altri, dimostrarsi persone serie e rispettose di coloro che si impegnano e danno tutto per la propria maglia.
Il mondo del calcio con questo episodio vergongoso ha toccato nuovamente il fondo, mostrando ancora i lati oscuri, i lati peggiori. Fortuna peró che c’è una favola di nome Parma che tutti speriamo possa avere un lieto fine, possa trovare un Principe che la accompagni nel Purgatorio della Serie B e poi la porti a “riveder le stelle” della Serie A. Sperando che tutti imparino da loro cosa significhi essere leali, onesti e uomini. Da oggi siamo tutti tifosi del Parma.
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