Il ministro Spadafora è tornato a parlare dello sport e del calcio ma questa volta al Senato:

Si sono fermate tutte le competizioni sportive di ogni tipo e genere. Dall’inizio dell’emergenza, ho mantenuto rapporti costanti con tutti organisimi sportivi, a partire da Coni, federazione, discipline sportive associate, enti dilettantistici e tutte le realtà che potessero dare un’immediata percezione di ciò che accadeva nel paese. Proprio ieri ho partecipato a giunta straordianria del Cip e domani a una del Coni. Ho cercato nei limiti del possibile di condividere una linea comune

Ma per l’Italia ci sono stati altri appuntamenti importanti, come Giro d’Italia. La linea del governo è stata sempre di prudenza e tutela della salute per tutti. Le immagini dei morti e delle persone che sono state portate via da questa epidemia ritornano alla mente di tutti noi, riguardano pochi mesi fa. Prudenza per riapertura. Nel DPCM del 4 maggio ripresa attività motoria per tutti italiani, è un segnale importante. Ma anche allenamenti individuali, limitato ad atleti di interesse nazionale, avevano urgenza di tornare

Sono pienamente consapevole dell’importanza sociale che si raccoglie intorno al tema del calcio, sarebbe paradossale se non ne riconoscessi importanza. Rappresenta industria importante, un fatturato importante e che dà al fisco oltre un miliardo di euro l’anno. Ho trovato però eccessivo l’inasprimento del dibattito politico e mediatico, incomprensibile a fronte di milioni di italiani interessati a propria salute e lavoro. Ieri osservazioni per ripresa allenamenti: il cts chiede che nel caso in cui emerga un positivo all’interno della squadra, tutta venga messa in quarantena senza contatti esterni. L’altra di affidare responsabilità notevole ai medici delle singole società e ancora che venga fatta attenzione al numero di tamponi, che non vada a impattare su esigenze generali dei cittadini. Credo che le osservazioni saranno prese in considerazione dalla Figc, che riadatterà il proprio protocollo a queste indicazioni e consentire la ripresa degli allenamenti. Poi resterà necessità di definire la riapertura del campionato: se riprenderà come tutti auspichiamo, riprenderà perché saremo arrivati a questa decisione dopo una succesione ordinata di azioni e protocolli al fine di riprendere in sicurezza, di tutti. Non era possibile decidere per fretta irresponsabile. Era evidente e in contrapposizione con tutela salute. Un’incertezza che ha caratterizatto tutti i paesi. Gli unici che hanno deciso subito sono quelli che hanno bloccato, mentre gli altri hanno rinviato la decisione per analizzare curva dei contagi“. 

 “Governo linea coerente, mentre abbiamo visto cambiare molte volte opinione a presidente, addetti ai lavori, giornalisti. Una varietà di pensiero determinata da un cambiamento continuo della situazione. Noi invece, senza farci condizionare, siamo andati avanti con coerenza e se ripartirà il campionato sarà per quello. Esempio cassiera nel supermercato? Nel supermercato è possibile tenere distanziamenti, usare protezione. Il calcio è per sua natura uno sport nel quale non è possibile mantenere distanze, i giocatori devono correre, marcarsi, assembrarsi in area di rigore. Da qui la necessità di evitare. La sottovalutazione di questo problema ha portato poche settimane fa alla quarantena di diverse squadre di Serie A e diversi giocatori. Quello che vogliamo evitare è di ritrovarci in questa situazione. Siamo tutti consapevoli che la necessità per il calcio nasca da motivazioni sportive e da legittime motivazioni economiche, diritti televisivi dal cui introito dipende il futuro di molte squadre“. 

Anche tutti gli altri sport devono riprendere dal 18 maggio. Per questo abbiamo chiesto di ripartire con tutto lo sport di base, devono riaprire tutti quei centri che sono una grande necessità per gli sportivi italiani, come le palestre. Proporrò di farlo entro il 25 maggio. Ho già inviato al comitato tecnico scientifico le linee guida per le riaperture di questi centri. È prevedibile antiipcare in caso di risposte. La data massima è quella del 25 maggio. Il protocollo inviato al cts, ascoltando ancora una volta le tante realtà dei territori e chi le gestisce. Le singole strutture sono molto diverse, parliamo di impianti di centinaia di metri quadri a piccole strutture. Tutti devono avere un protocollo adattabile a diverse situazioni, in modo tale che tutti possano riaprire. Sarà poi responsabilità loro garantire sicurezza dei clienti, questo invoglierà le persone ad andare e superare la paura. Metteremo a disposizione le risorse per tutti loro, in modo particolare presso tutte le federazioni, già nella attribuzione dei fondi per l’anno in corso era stata congelata una cifra del 5% di contributi, circa 17 milioni di euro. Quella cifra era stata destinata con un vincolo di individuare progetti per lo sport di base cui destinare quella cifra. Noi scongeleremo questi fondi e daremo una indicazione precisa, sostenere tutte le associazioni sportive locale, per usare quei fondi anche nell’attività di sanificazione o adeguamento, rispetto alle esigenze che il protoocllo chiederà. La bellezza delle discipline è che parliamo di tante materie diverse. Il tennis è un conto, la pesca sportiva è un altro, l’atleta a cavallo ancora. A tutte dobbiamo garantire la possibilità di ripartire entro il 25 maggio. Ci siamo posti anche il tema dei centri estivi e delle attività per l’infanzia. Abbiamo firmato con la ministra Bonetti un protocollo per ripartire in sicurezza. Questo investimento sullo sport di base è uno dei più importanti punti su cui puntare” 



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