Arrivato nell’estate del 2001 dal Manchester United, compose insieme ad Nesta, forse, la coppia di centrali più forte del mondo. Con la Lazio colleziona 70 presenze e 3 gol, conquistando una Coppa Italia nel 2003; la sua avventura con la Lazio termina nell’estate del 2004, che lo cede al Milan, riformando con l’azzurro la coppia di difensori che deliziò Roma. Stiamo parlando di Jaap Stam, arcigno centrale difensivo olandese, che in esclusiva per lalaziosiamonoi.it ha rilasciato queste interessanti dichiarazioni:

Oggi allena lo Jong Ajax, la squadra riserve del club più famoso d’Olanda. Come procede questa esperienza?
“È un’ottima scuola di apprendimento, bisogna prevenire perché la situazione è sempre differente! I giocatori provengono dalle giovanili e dalla prima squadra, la squadra è quasi sempre diversa”.

La Lazio ha progettato la sua Academy sulla falsariga del modello olandese, il suo connazionale Joop Lensen sarà il coordinatore.
“Penso che sia importante che la Lazio costruisca un’accademia giovanile di livello. Tutto ciò che si basa sul modello olandese non può che essere positivo. Questo significa che vogliono praticare un calcio attraente”.

La Nazionale olandese però ha mancato clamorosamente la qualificazione agli Europei…
“È un peccato per l’Olanda, significa che il nostro calcio non è abbastanza valido in questo momento. Dobbiamo cambiare la nostra strategia per raggiungere risultati più soddisfacenti”.

Cosa ne pensa della Lazio di mister Pioli?
“Seguo ancora la Lazio, è un club in cui mi è piaciuto giocare. Avevamo una grande squadra, un grande staff e tifosi speciali. Sono stato molto felice a Roma. Penso che farà molto bene e spero che possa raggiungere le prime tre posizioni. Per vincere lo Scudetto serve anche un pizzico di fortuna, non si sa mai…”.

Oggi più che mai la Lazio parla olandese. Stefan de Vrij ad esempio viene indicato come il nuovo Stam, anche se è fermo ai box per un problema al ginocchio.
“È vero, ci sono tanti giocatori olandesi alla Lazio. Credo che sia molto attiva in Olanda a livello di scouting ed è positivo se vuole giocatori bravi tecnicamente. Stefan sta facendo bene con la maglia della Lazio, non so se necessiti di un intervento chirurgico. Non è un giocatore simile a me, abbiamo qualità differenti”.

Wesley Hoedt invece è un difensore importante soprattutto in prospettiva. ma ha avuto qualche difficoltà contro attaccanti più esperti come Higuain. Dove deve migliorare maggiormente?

“È un difensore talentuoso e ha bisogno di giocare tante partite per abituarsi ad affrontare grandi attaccanti ed imparare come si gioca. In questo modo potrà leggere meglio la partita ed anticipare le situazioni”.

Lei conosce molto bene anche Ricardo Kishna, un prodotto del suo Ajax.

“Per Ricardo vale lo stesso discorso, deve giocare tante partite e tenersi in forma. In questo modo può migliorare nel tipo di calcio che si gioca in Italia”.

La Lazio ha rappresentato un capitolo importante della sua carriera, che ricordi conserva?
“Ho tanti bei ricordi della Lazio, in particolar modo il team manager Maurizio Manzini. Ha fatto tanto lavoro per me quando sono arrivato alla Lazio”.

Lei aveva già affrontato la Lazio con la maglia del Manchester United, nella sconfitta di Monaco in Supercoppa Europea. Alex Ferguson dichiarò che quella Lazio era la squadra più forte del mondo.
“In quel momento avevano una squadra grandiosa e meritarono di vincere. Ma ad essere sincero, non posso dire che fosse la squadra più forte del mondo”.

Chi era il leader della sua Lazio? “Non posso menzionare un giocatore in particolare”.

In biancoceleste ha conquistato una Coppa Italia nel 2004, non pensa che quella Lazio potesse ambire a qualcosa di più?
“Vincere la coppa è stato grandioso. Ma il club aveva molti problemi in quel periodo, diversi giocatori furono venduti. Naturalmente avremmo voluto vincere di più ma penso che in quelle circostanze ci siamo comportati bene. Ci furono anche diversi avvicendamenti in panchina”.

Immaginiamo una gara di punizioni tra lei e Sinisa Mihajlovic. Chi è il favorito?
“Penso che vincerebbe Sinisa, è più uno specialista”.

Il battibecco con Pietro Parente, la gomitata a Simone Inzaghi. Stam ha avuto sempre la nomea del duro, le ha dato fastidio?
“Talvolta queste cose succedono durante una partita. Non sono il tipo di giocatore che fa male ad un avversario di proposito. Sono un giocatore che ha sempre voluto vincere partite e premi, entro i limiti delle regole”.

Qual è il difensore più forte con il quale ha giocato?
“Nesta e Maldini”.

L’attaccante più forte che ha dovuto marcare.
“Non saprei, erano tutti tosti”.

Le piacerebbe tornare in Italia per allenare una squadra?
“Sì, mi è piaciuto molto giocare in Italia e se ci sarà la possibilità di allenare lì, la prenderò sicuramente in considerazione”.

Vuole recapitare un messaggio ai tifosi della Lazio?
“Ho amato il modo in cui cantavano il mio nome e mi supportavano. È difficile trovare tifosi come questi. Posso solo dir loro di continuare a supportare la squadra, in questo modo daranno una spinta importante ai giocatori in campo”.



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