“La partita della svolta”. Non usa mezzi termini Igli Tare, all’indomani della trasferta di Trebisonda, per ridare vigore alla formazione di Vladimir Petkovic. Intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, il direttore sportivo laziale ha esposto la sua personale interpretazione del pirotecnico pareggio contro il Trabzonspor nell’intervista condotta dal responsabile della comunicazione biancoceleste, Stefano De Martino. Uno snodo cruciale da cui ripartire al massimo per il prosieguo della stagione.
Che partita è stata quella in Turchia?
“Ho visto un match a due facce: un primo tempo in cui non abbiamo mostrato equilibrio in fase difensiva e una ripresa molto buona per quanto riguarda la fase offensiva, con tanto possesso palla e occasioni create. Finalmente è uscito fuori il vero carattere della squadra, emerso solo a tratti nelle ultime partite: credo si possa parlare di partita della svolta. Domenica sera, contro la Fiorentina all’Olimpico, mi aspetto un’altra risposta importante”.
La Lazio ha dimostrato di saper reagire, in condizioni ambientali tutt’altro che facili.
“Nel calcio europeo tanti Paesi hanno fatto significativi passi in avanti, basti vedere la vittoria a sorpresa dell’Apollon sul campo del Legia Varsavia. Nessuna squadra deve essere sottovalutata, a livello internazionale dobbiamo prendere ogni esperienza come occasione di crescita, specie in stadi caldi come quello di ieri sera. Bisogna trovare degli equilibri in fase difensiva e offensiva, dobbiamo migliorare tanti meccanismi ma sono convinto che questa squadra ci darà grandi soddisfazioni. Mi è piaciuto molto lo spirito con cui sono entrati a partita in corsa Floccari, Ederson e Keita, con tanto entusiasmo e la voglia di dare quel qualcosa in più alla squadra”.
I giovani hanno fornito una risposta importante, su tutti Felipe Anderson, alla sua prima assoluta con la maglia biancoceleste.
“In questo avvio di stagione ho visto molti chiedersi dove fossero i nuovi. Prima si diceva che in attacco eravamo messi male, ora si parla di promesse con grandi prospettive… I giovani hanno bisogno di tempo e di essere difesi da tutti, in primis da noi ma anche dalla stampa e dai tifosi, perché non è facile entrare subito in sintonia con un ambiente come quello romano. Dal primo giorno che sono arrivati, ognuno di loro sta cercando di dare il massimo in maniera molto professionale. Felipe Anderson e Perea hanno tutte le carte in regole per diventare importanti per la Lazio, ma dobbiamo dar loro tutto l’affetto possibile e soprattutto il tempo di crescere. Mi ha fatto molto piacere vederli lottare per essere subito protagonisti. Hanno grandi margini di miglioramento, Felipe Anderson non è nemmeno al 50% delle sue possibilità, ma d’altro canto non dobbiamo avere fretta di esaltarli troppo. Sono convinto che il brasiliano diventerà un calciatore importante per la Lazio e per il campionato italiano. Perea è un attaccante atipico, assomiglia a Cavani per caratteristiche e, come è successo per l’uruguaiano, bisogna aspettarlo. Prendete l’Onazi di un anno fa e l’Onazi attuale: oggi sembra un calciatore con 300 partite alle spalle in Serie A. Ma potrei citare anche Gonzalez, Lulic, Pereirinha…”.
Eppure pagelle e giudizi del post-partita sembrano essere molto severi con alcuni singoli…
“Al di là di un voto basso, c’è grande rammarico nel leggere certi commenti da parte di chi, evidentemente, non vuole bene alla Lazio. Chi gioca in questa squadra va sempre difeso, le critiche vanno mosse solo quando c’è da farlo. I giudizi che ho notato stamattina, invece, vanno oltre le critiche. Ci troviamo in una piazza con grandi aspettative, che a volte vanno anche oltre. Chi dice che Biglia non c’entra nulla con questa Lazio non è un intenditore di calcio perché la carriera del Nazionale argentino parla da sé, ma sono certo che il tempo sarà galantuomo anche in questo caso”.
Domenica arriva la Fiorentina, l’occasione giusta per confermare i segnali di crescita.
“Noi ci troviamo all’inizio di un percorso, dopo la vittoria della Coppa Italia ho spiegato un concetto che da tempo avevamo in mente: rifondare una squadra che si avviava verso la fine di un ciclo importante. Stiamo sulla buona strada, ma dobbiamo essere più pazienti. Quando ci sono prestazioni come quella di domenica contro il Sassuolo è giusto ricevere le critiche, ma al tempo stesso non dobbiamo dimenticare che questa squadra è sesta in classifica e domenica ha l’opportunità di centrare una vittoria che le consentirebbe di scavalcare proprio la Fiorentina, quest’estate considerata tra le principali contendenti per lo scudetto. Spero che la gente capisca che questo è un momento fondamentale per gettare le basi in vista del futuro: non è facile vincere sempre, soprattutto contro le grandi, ma possiamo provarci se il pubblico sosterrà la squadra dal primo all’ultimo minuto. Non possiamo dimenticare i risultati raggiunti negli ultimi anni, a livello di prima squadra e settore giovanile”.
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