L’attaccante argentino Taty Castellanos si apre in una sincera e appassionante intervista attraverso i canali ufficiali della Lazio. Il nuovo volto dei biancocelesti, primo acquisto del calciomercato estivo, rivela i dettagli dei suoi primi giorni indossando l’aquila sul petto, condividendo emozioni e aneddoti.
“Quando il mio agente mi ha comunicato l’interessamento della Lazio, ho accettato senza esitazioni a causa della storia e dell’importanza che il club rappresenta nel mondo. Sono estremamente felice che grazie agli sforzi di tutte le parti coinvolte, l’accordo sia stato raggiunto rapidamente. È un momento di grande gioia per me!”
Sulle prime impressioni dalla sua esperienza con la Lazio e il mister Sarri, Taty dichiara: “Sto lavorando a stretto contatto con il mister e le prime impressioni sono molto positive. Sarri è un allenatore di vasta esperienza con un prestigioso background che può sicuramente aiutarmi a sviluppare il mio stile di gioco. Sento che possiamo imparare molto da lui e crescere professionalmente. La Lazio è un grande club con strutture sportive eccezionali e tifosi appassionati che ci sostengono sempre. Questo è di fondamentale importanza.”
Parlando dei calciatori argentini che hanno lasciato il loro segno nella Lazio, Castellanos non nasconde l’entusiasmo: “Higuain è stato un giocatore di grande talento, che è stato allenato dal mister stesso. La presenza di numerosi argentini nella storia del club, come Hernan Crespo, mi riempie di orgoglio. Essere ora parte di questa eccellente tradizione è davvero emozionante.”
Sull’icona della Lazio, Ciro Immobile, Taty esprime ammirazione: “Ciro è un grandissimo giocatore e il nostro capitano. Imparo da lui ogni giorno, divertendomi nel processo. La sua influenza è benefica non solo per me, ma anche per i giovani. Ciro è un punto di riferimento in questo club, e lavorare con lui è un’opportunità straordinaria. Imparare da un goleador di tale calibro è incredibile.”
Da un soprannome d’infanzia a una scelta di numero di maglia simbolica, Taty rivela le origini dietro il suo nome: “Il soprannome Taty è nato quando ero un bambino e balbettavo le prime parole. Avevo due o tre anni e ricordo distintamente un’auto giocattolo con il clacson rotto che sembrava ripetere ‘Taty, Taty, Taty’. Mia madre mi incoraggiava a ripetere parole come un cane, e così è nato il mio soprannome.”
Infine, raccontando l’anelito dietro la scelta del numero di maglia, Taty condivide un’aneddoto curioso: “Il numero 19 è stato scelto in modo insolito. Mentre ero a Roma con i miei agenti, abbiamo preso un taxi e il biglietto aveva scritto ‘L’Aquila 19’. Visto che ho l’aquila tatuata e il numero era disponibile, ho colto l’opportunità. È un simbolo speciale per me.”
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