reputarsi tifosi di una squadra è una cosa importante perché, significa che dal momento in cui si capisce d’esser tifosi di una squadra si accetta ogni cosa che ne deriva, che siano mille emozioni o altrettanti dolori che la squadra può causare ad ogni singolo tifoso.
Io oggi mi trovo qui.. dietro alla mia scrivania a scrivere come ho scoperto di essere tifoso della Lazio, Amandola e permettendole quindi di farmi ció che vuole.
Avevo all’incirca tre anni e pochi mesi, quando per la seconda volta nella sua lunga e bellissima storia la mia Lazio divenne campione d’Italia, ho pochi ricordi di quella giornata vista la mia tenera età, ma sono qui appunto per raccontarvi come ricordo quel 14 Maggio 2000;
Ero nella mia piccola e confortevole casa, insieme a mio padre e mio fratello, entrambi tifosissimi della lazio come me, c’era anche mia madre ma essendo tifosa di un’altra squadra la lascio fuori da questa storia per non infangare questo racconto.
Per quei maledetti 90 minuti soffrimmo come pochi, seppur consapevoli che terminata quella sofferenza ci sarebbe spettata di diritto un immensa gioia;
Quando l’arbitro fischió tre volte ed il popolo laziale invase il campo, noi uscimmo di casa di corsa, con le lacrime agli occhi le maglie indosso con le sciarpe al collo per dirigerci nella piazza del nostro piccolo paesino e radunarci con tutti i tifosi Laziali presenti.
Ricordo bene c’erano 3 bellissime porchette su dei tavoli accompagnate da dei fiaschi di vino rosso, come sottofondo avevamo ovviamente l’immancabile inno della Lazio, tutto il paese era riunito sotto a due unici colori, sotto ad un unico nome: “LAZIO” , la gente gridava di gioia, mille abbracci, canti di vari cori e sopratutto una cosa bella ed indispensabile, per un lasso di tempo non esisteva più nulla, solo la Lazio, eravamo tutti li, dal più giovane (che molto probabilmente ero io) al più Anziano.
Ricordo che vennero scattate moltissime foto per ricordo, ricordo con piacere che non era una giornata particolarmente bella ed era piuttosto freddo, ma fidatevi , che quel calore che ecchegiava nell’aria avrebbe sciolto anche il ghiaccio siberiano, quel giorno un popolo si era riunito;
Logicamente questo non lo capii subito.
Alcuni anni dopo, ricordo che uscii di casa dopo un derby perso amaramente contro loro che non possono essere nominati e mi diressi in un punto strategico e bellissimo del mio paese dal quale posso vedere una cosa in particolare all’orizzonte: Il Cupolone.
Lo guardai per un paio di ore mentre riflettevo su ció che poco prima era accaduto allo stadio e divorato dall’immenso dispiacere non riuscivo a capire perché era successo, ma ebbi un lampo in mente.. tutto tornó a quel 14 maggio del 2000, tornó in mente cosa di stupendamente bello mi ha causato la Lazio .. e capii che non potevo provare rimorso per un derby perso, perchè la Lazio è per me LA LAZIO.
“La Lazio è una fede soltanto forza onore”
Dopo che questa frase tornó nella mia mente non potei tirarmi su il morale dicendo
“NON MOLLARE MAI.”
Ebbene si.. li capii cosa significa amare incondizionatamente La Lazio, li capii cosa vuol dire soffrire per La Lazio, li capii cosa vuol dire gioire per La Lazio..
Li capii cosa vuol dire essere Tifoso Della Lazio.
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