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Troppo poca Lazio
Si infrange al minuto ’82 il sogno della Lazio di approdare in semifinale di Coppa Italia. Svanisce così l’affascinante scenario dei tre derby in una settimana, i detentori del trofeo sbattono contro lo scoglio Higuain. Non certo un gol da ricordare quello del Pipita, ma dal peso specifico smisurato. È ancora l’avanti dell’Argentina, come in campionato, l’uomo decisivo del match. Dopo tre vittorie e due pareggi, eccola giunta la prima sconfitta per Edy Reja dal suo ritorno nella Capitale.
FORMAZIONI – Turnover, dolce turnover. Reja vara il canonico 3-4-1-2, ma gli interpreti rispetto al pareggio con la Juventus cambiano eccome: in porta c’è ancora Berisha, alla sesta consecutiva da titolare. Il pacchetto arretrato è formato da Ciani, Novaretti e Dias, mentre sugli esterni agiscono Konko e Lulic. Ledesma e Onazi formano la coppia centrale di centrocampo, l’unica punta è Perea supportato da Felipe Anderson e Keita. Benitez, invece, si affida al 4-2-3-1. Il potenziale offensivo dei partenopei è tutto nelle mani del quartetto dei sogni: Callejoni, Hamsik e Insigne dietro a Higuain.
PRIMO TEMPO – Attesa, questa sconosciuta. Napoli e Lazio partono subito a spron battuto, non c’è tempo per inutili tatticismi. Si fa preferire la squadra di Benitez che attacca la retroguardia capitolina con quattro uomini: Higuain, Hamsik, Insigne e Callejon. Quest’ultimo crea costantemente superiorità sull’out di destra, dove Lulic e Dias faticano e non poco a contenere l’ex Real Madrid. Al 9′ Berisha scalda i guanti: Higuain ben imbeccato in profondità prova la botta sul primo palo, ma il portiere albanese non si fa sorprendere. La compagine romana arranca, Perea è abbandonato a sé stesso, il solo Keita crea qualche grattacapo ai partenopei. Al quarto d’ora Felipe Anderson si scrolla l’apatia di dosso e parte fulmineo in contropiede. Jorginho placca il brasiliano e si becca il primo giallo del match. Insistono gli azzurri, il solito Callejon brucia Dias e regala un cioccolatino da scartare ad Higuain, ma Ciani è il più goloso di tutti e sventa il pericolo. Scocca la mezz’ora e Konko, sino a quel momento tra i più positivi, si arrende per un infortunio al polpaccio; al suo posto subentra Cavanda. La Lazio indietreggia, il Napoli prende il sopravvento implacabilmente, ma al 38′ i biancocelesti sprecano un’ottima ripartenza; nell’occasione Onazi pecca di egoismo, ignora Keita che bramava quel passaggio e fa infuriare zio Edy in panchina. Ultimi scampoli di primo tempo, Berisha trema. Prima è Novaretti a evitargli guai peggiori con un anticipo preciso e puntuale. Poi è il montante, o il fato che dir si voglia, a salvarlo sul gran tiro a giro di Jorginho. Si odono due fischi brevi, tutti negli spogliatoi.
SECONDO TEMPO – Fuori Onazi, dentro Gonzalez: questa la notizia che inaugura il secondo tempo. Stessa musica, stessa orchestra, è del Napoli la sinfonia più soave. L’acuto potrebbe arrivare al 50′, con Higuain che viene atterrato in area di rigore da uno sconsiderato intervento di Novaretti, ma Banti grazia la Lazio e non concede il penalty agli azzurri. La difesa capitolina, seppur non impeccabile, regge l’urto parteopeo, ma dalla cintola in su è buio pesto. Sempre e solo Keita prova a suonare la carica: sgroppata portentosa sull’out di sinistra, cross in mezzo dove regna la solitudine. Anche Benitez mischia le carte, si gioca il jolly Mertens, richiama uno stizzito Insigne che viene anche beccato dal pubblico del San Paolo. I padroni di casa hanno vita facile, contengono senza affanno gli ospiti, ma la giocata risolutrice tarda ad arrivare. Dias raggiunge Konko, problemi fisici anche per il brasiliano che passa il testimone a Giuseppe Biava. Una manciata di secondi dopo, al 76′, calca il prato verde anche Pandev, che riceve il testimone dallo slovacco Hamsik. In avanti il Napoli ha classe in quantità, ma l’attaccante più pericoloso è Jorginho: Mertens semina il panico, fa partire un insidioso cross rasoterra su cui è bravo in uscita Berisha. Sulla respinta si avventa l’ex Verona il cui piatto destro sorvola la traversa. É solo l’antipasto del gol, la firma è del Pipita Higuain. Il tiro Callejon sarebbe destinato a terminare sul fondo, ma il centravanti della Nazionale albiceleste è nel posto giusto al momento giusto: boato del San Paolo. Mette la freccia, la compagine campana, quando al triplice fischio mancano meno di dieci minuti. Nessuna reazione, Reja e i suoi permettono a Reina di uscire con i guantoni immacolati. Il Napoli vola in semifinale contro la Roma, la Lazio dovrà accontentarsi del derby di campionato.
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