Napoli-Lazio fanno terminare il campionato biancoceleste e partenopeo nel peggiore dei modi, con due risse sfiorate. Il tutto parte da l’ennesimo fallo di Manolas ai danni di Correa.
Simone Inzaghi come da ricostruzione audio, visto che con il calcio nell’era Covid si possono sentire anche le sirene delle ambulanze e carabinieri fuori dallo Stadio, viene aggredito verbalmente da Rino Gattuso. Il tecnico piacentino lo conosciamo tutti e quando vede l’ennesima ingiustizia o un’azione di gara che lo infastidisce, urla e protesta. Il tutto parte con un oooh con bestemmione per chiamare l’arbitro al fallo sull’intervento dell’ex giallorosso ai danni dell’argentino. Immediatamente si sente il tecnico del Napoli inveire contro l’allenatore piacentino: ” Che c’è? Che c’è? Ti attacco alla panchina!” avvicinandosi minacciosamente a pochi centimetri dalla faccia di Inzaghi. Da quel punto partono anche gli insulti dalla parte della panchina biancoceleste e quel ” terrone” da un membro dello staff.
Ma naturalmente si va sul razzismo come da sempre per una frase presa di rabbia e, chi a Roma ci abita, sa benissimo che il valore della parola Terrone non è un insulto grave visto che noi del centro possiamo essere definiti così da chi sta al nord. Ma è facile santificare subito Ringhio visti gli attacchi mediatici subiti dalla Lazio dell’era Lotito. Molto più facile gridare al razzismo se poco prima si lancia il sasso per poi nascondere la mano. Lo stesso Rino Gattuso ha dichiarato di essere colpevole dicendo che meritava personalmente il cartellino rosso. Ma d’altronde ormai ci siamo abituati, potete sparlare quanto vi pare perchè a noi non ci fa ne caldo e ne freddo. Siamo laziali ed i vostri titoli e articoli che scrivete su quegli sporchi giornali, vi ci potete pulire le finestre di casa.
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