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Il Messaggero ricostruisce la giornata di ieri, vigilia della sfida di Champions League con lo Zenit, tra tamponi e indagini della procura Figc.

Attimi di panico a Formello, dove il presidente Lotitoe il responsabile medico Pulcini sono stati in riunione per oltre due ore. Fitto scambio di mail con la Uefa in cui la società biancoceleste ribadisce che si tratta di “false positività”, e come già successo nelle gare precedenti con Hoedt e Pereira chiede il reintegro.

E sottolinea inoltre come il gene RdRp(responsabile del Covid) sia risultato sempre negativo, a differenza degli altri due (NE) che però individuano virus appartenenti alla famiglia dei coronavirus che non necessariamente sono Covid. Così si legge sull’edizione odierna de Il Messaggero. Il responsabile di questa discrepanza tra i tamponi della Lazio e della Uefa sarebbe il gene N. O meglio, la sua amplificazione (quante volte viene ingrandito), ovvero il modo in cui viene processato. Più sensibile il metodo Uefa, tanto che ci si torna ad interrogare sulla necessità di avere un laboratorio unico anche per la serie A.
Radiosei.it



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