Partiamo dal presupposto che il Napoli non è il Sassuolo ma neanche il Real Madrid. Higuain è un giocatore di un certo calibro ma tutto ha un limite. La Lazio di ieri, come da copione, parte all’impazzata gestendo il gioco per buona parte del primo tempo. Sembrava che dominasse la scena al San Paolo con un Candreva che apriva bene gli spazi ed un Anderson che finalmente ha mostrato qualcosa in più (quel qualcosa che ogni laziale sperava). Questo per i primi 30 minuti di gara. Cana nel primo tempo entra su un partenopeo con una scivolata Killer al limite tra il giallo ed il rosso, questo già fa capire che la sua permanenza durante i 90 minuti era a rischio. Il pareggio del Napoli arriva con una perla imparabile di Mertens. Nel secondo tempo la difesa va in vacanza, Cana viene espulso regalando un rigore al Napoli, quindi doppia ammonizione e biglietto omaggio per lo spogliatoio. La Lazio prova a reagire, la superiorità numerica del Napoli si vede e non si vede fino a quando mr Reja non decide di levare Anderson, che a nostro avviso manteneva l’equilibrio vista la sua prima grande prestazione da quando è approdato alla Lazio,inserendo Novaretti. Non vogliamo fare di Novaretti un capro espiatorio ma 2 gol dei 3 segnati da Higuain sono anche “merito” del difensore laziale, che si è fatto saltare nel primo gol e più volte nel secondo. Inutile la grinta di Onazi che ha segnato il secondo gol laziale sul 3-1.
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