In semifinale, a difendere lo scudetto cucito sulle maglie biancocelesti, vola una Lazio a pezzi fisicamente ma orgogliosa e capace di rimontare due gol alla Roma in inferiorità numerica. Inzaghi perde Serpieri e Fiore (danni fisici da valutare), Lombardi si fa espellere per un imperdonabile eccesso di nervosismo. Ma il modo in cui la squadra campione d’Italia si riprende la partita dimostra una forza mentale straordinaria. Adamo e Taviani lanciano la Roma, Elez su rigore propiziato da Lombardi rimette in corsa i biancocelesti. E’ bravo Inzaghi a mantenere un assetto propositivo, inserendo Palombi al posto di Lombardi espulso. E quando esce Serpieri, il tecnico anziché coprirsi un po’ mette lo sfortunato Fiore (si infortunerà dopo un quarto d’ora), un’altra punta arretrando Crecco terzino. La partita l’ha cambiata Palombi che con il suo passo e i suoi guizzi non ha fatto rimpiangere Lombardi, anzi: e la palla del 3-2 per Murgia è stata scoccata dal suo piede destro.La Roma spinge nel finale con la forza della disperazione. Niente da fare. E ancora un finale teso, con Minala che discute e Tounkara che lo porta via.
corrieredellosport
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