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Una leggenda lunga 100 anni
Oggi, domenica 29 settembre 2013, ricorre il Centenario della nascita di Silvio Piola, il goleador più prolifico della storia del calcio italiano. La S.S. Lazio ricorda che il prossimo venerdì 4 ottobre, alle ore 12:30, si terrà, presso il salone della Tribuna Autorità dello Stadio Olimpico di Roma, l’inaugurazione della mostra antologica a lui dedicata.
Se c’è un giocatore nella storia del calcio nostrano che meglio incarna la figura del centravanti, il classico numero nove, questo è Silvio Piola da Robbio, un piccolo comune della provincia di Pavia situato ai confini con il Piemonte e noto per le sue coltivazioni di riso. Piola nasce il 29 Settembre 1913 a Robbio e fin da giovane mostra una notevole dimestichezza con il pallone tanto da esordire giovanissimo nella Pro Vercelli , durante la stagione 1929-30, il 16 febbraio 1930 contro il Bologna che tremare il mondo fa. Nella stagione 1930-31, a soli 17 anni, si dimostra già un goleador di grande levatura, segnando 13 gol in 32 partite. E’ l’inizio della leggenda, del mito praticamente inimitabile anche dopo 100 anni di calcio italiano.
Assistito da un fisico notevole, Piola è il prototipo del centravanti moderno che rivoluziona i tempi: ama giocare spalle alla porta e attraverso rapide triangolazioni arriva a tirare in porta con una certa costanza e precisione. La sua è una rapida ascesa. Nel 1934 molte società hanno messo gli occhi su di lui ma alla fine a spuntarla è laLazio dell’ambizioso Presidente Gualdi che lo strappa alla concorrenza versando alla Pro Vercelli l’astronomica cifra di 250.000 £. E’ l’inizio della sua epopea in biancoceleste , condita da ben 237 presenze tra Campionato e Coppa Nazionale e da 149 gol a cui dobbiamo aggiungere le 6 presenze e le 10 reti realizzate in Coppa Europa nel 1937. Con la Lazio Piola sfiora l’impresa di vincere lo scudetto nella stagione 1936-37, stravince per ben due volte la classifica dei cannonieri nel 1936-37 e 1942-43, esordisce in nazionale segnando due gol all’Austria nel Marzo del 1935 e soprattutto vince il titolo mondiale nel 1938 a Parigi contro l’Ungheria nella finale vinta (4-2) con due sue reti d’autore. Piola in quegli anni è l’alfiere della Lazio. Di lui si ricordano grandi duelli con i difensori romanisti nei derby capitolini come quello del 16 marzo 1941 in cui, fasciato alla testa per uno scontro di gioco al 18’ del primo tempo e quindi largamente menomato , segnò due reti ai cugini diventando simbolo di eroismo ed attaccamento ai colori biancocelesti.
La guerra e l’inevitabile caos che ne deriva lo strappano alla causa biancoceleste. Piola nell’estate del 1945 è ceduto alla Juventus . Sembra il canto del cigno del campione ma in realtà è solo l’inizio di una seconda giovinezza che lo porterà a segnare valanghe di gol con le maglie di Juventus e Novara fino al 1954 anno del suo ritiro. Entra direttamente nel mito del calcio con i suoi 290 gol segnati in serie A , primato ancora ineguagliato e mai superato. Suo anche il record di gol segnati in una sola partita: il 28 Ottobre 1933 in un Pro Vercelli-Fiorentina 7-2 si permise il lusso di segnare sei reti.
Dopo il ritiro “Silvio gol” ha una breve parentesi come DT della nazionale affiancando Czeizler e Schiavio e successivamente avrà incarichi di allenatore del Cagliari e di DT del Piacenza alla fine degli anni ’50, ma sono solo lampi in una vita che prosegue tranquilla e lontana dalla grande ribalta. Piola si spegne a Gattinara il 3 ottobre del 1996 e la sua impronta sul calcio italiano è rimasta impressa per sempre, come la sua mitica “rovesciata”, il gesto tecnico che più lo rappresenta, immortalata nella storia e tramandata ai posteri.
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