pesciarelliSono passati 21 mesi da quel maledetto 20 ottobre, da quella notte in Andrea Pesciarelli  è stato strappato alla vita da un incidente tragico quanto ancora misterioso. Sono ventuno mesi che quel sorriso lo vedo solo in foto, oppure chiudendo gli occhi e ripensando alle tante serate passate insieme. E in questo periodo mi manca più che in ogni altro momento, perché con lui questi mesi avrebbero avuto tutto un altro sapore. Lui che i romanisti li tormentava anche quando era incudine, non oso pensare che cosa avrebbe potuto combinare in questo periodo di coppe alzate in faccia e di sfottò a getto continuo.

In tanti, soprattutto amici, hanno fatto qualcosa in questi 21 mesi per ricordare Andrea, per mantenere vivo quel sorriso. Ora arriva un atto concreto anche da parte delle istituzioni. Qualcuno dice che il gesto è un po’ ipocrita, visto il silenzio di tutti questi mesi da parte dei suoi ex concittadini, ma a me le polemiche non interessano. Per me contano i fatti, soprattutto i gesti che fanno bene non tanto ad Andrea che non c’è più, ma alle persone che gli volevano bene e che sono qui a soffrire per la sua assenza: parlo della madre di Andrea, del fratello, della moglie Elisabetta e dei figli. Il comune di Monterotondo, su iniziativa bipartisan, ha deciso di intitolare una piazza al“Pescia”. Firmatari dell’iniziativa sono i consiglieri comunali Fabio Federici e Alessandro Di Nicola, rispettivamente del “Popolo della Libertà” e di “Cittadini a sinistra”.

“In considerazione del fatto che a breve, nella toponomastica di Monterotondo, entrerà la piazza ex deposito COTRAL, adiacente il più grande polo sportivo della città comprensivo di stadio del nuoto, del tennis e del calcio, riteniamo opportuno e doveroso intitolare quella piazza proprio ad Andrea Pesciarelli che ha iniziato la sua splendida carriera giornalistica, nella nostra città, occupandosi del mondo dello sport”.

Piazza Andrea Pesciarelli. Al pensiero mi viene da ridere, perché immagino la scena del Pescia che al solo pensiero di vedersi un giorno intitolare una piazza si sarebbe dato una vigorosa grattata, spedendo accidenti a destra e a sinistra. Un po’ come il Marchese del Grillo quando si ritrova ad avere a che fare con la streghetta iettatrice. Non voglio dare consigli a chi ha deciso questa cosa, ma considerando il personaggio sulla targa aggiungerei una postilla. Più che scrivere data di nascita e di morte e più che aggiungere giornalista, io metterei, anche in piccolo, un:26.5.2013, anche dal cielo vi ho alzato la coppa in faccia. Perché lui l’avrebbe scritta così, anche a costo di aggiungere quella scritta a mano con un pennarello indelebile. E poi guardandola avrebbe sorriso soddisfatto, con l’immancabile sigaro stretto tra le dita.

STEFANO GRECO



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