Mancano poche ore al derby capitolino e in occasione di questa importantissima partita, dove la Lazio vorrebbe anche ritrovare la gioia e il sorriso perso condividendolo con i tifosi, sono intervenuti ai microfoni di Radio Radio e Il Tempo due ex giocatori biancocelesti, l’ex portiere classe ’59, Ferdinando Orsi, e l’ex attaccante Igor Protti.

Per l’estremo difensore ex Livorno, ora allenatore disoccupato, il suo passato ha coinciso con i primi anni dell’era Eriksson, infatti era l’alternativa a Marchegiani in una squadra dove stavano sbocciando Alessandro Nesta e uno sconosciuto Pavel Nedved. Ecco le sue parole, condite principalmente dal caso stadio deserto: “È lo stadio che è deserto, non solo le curve. Lì saremmo a posto, ma sono le tribune che saranno vuote. I motivi sono ben precisi, il rammarico è che il derby era caratterizzato dai colori. Già era considerato poco a livello tecnico, ora nemmeno a livello di coreografie: così è snobbato anche dai giornali più importanti”

Per l’ex attaccante, tra le altre, di Bari e Livorno, l’esperienza in biancoceleste è stata bella e condita da diversi gol, memorabile era il suo famoso “trenino” che era il suo marchio di esultanza ad ogni marcatura. Protti ha detto la sua sul derby di domani, spiegando le sensazioni che si provano in partite come questa: “Quando giochi partite del genere è inevitabile sentire le gambe pesanti. La Lazio domani ha bisogno di una prova d’orgoglio, deve tirare fuori il carattere e vincere la partita. Punterei su Parolo, oppure Candreva”



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